Ecco quanto vale la Blue Economy della Campania
Il Presidente di Assonautica Italiana e Camera di Commercio Frosinone Latina, Giovanni Acampora, al Marina D’Arechi per commentare i dati. Il Focus curato dal Coordinatore di OsserMare, Antonello Testa
In scena al 7° Salerno Boat Show la nona Giornata Nazionale sull’Economia del Mare. L’appuntamento, a cura di Informare – Azienda Speciale della Camera di Commercio Frosinone Latina – e di Assonautica Italiana ha fatto tappa, anche quest’anno, nella splendida cornice dello Spazio eventi del Marina D’Arechi. A cura di OsserMare – è stato presentato, in una sala gremita, un Focus esclusivo dedicato al valore dell’economia del mare della regione Campania.
Hanno preso parte al dibattito, portando il loro prezioso contributo: Alessandro Ferrara, Assessore al Turismo del Comune di Salerno; Raffaele Muscariello, Capitano di Fregata Capitaneria di Porto di Salerno; Francesco Lo Schiavo, Presidente FIV Campania; Filippo Diasco, Direzione generale per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive Regione Campania; Pietro Vuolo, Responsabile aree marine protette Marevivo e Vincenzo Di Lucia, Vicepresidente Informare.
Il Presidente di Camera di Commercio Frosinone Latina e Assonautica Italiana, Giovanni Acampora, ha aperto i lavori ringraziando il Presidente di Marina d’Arechi, Agostino Gallozzi, intervenuto per i saluti istituzionali, e tutti gli organizzatori del Salerno Boat Show: “Siamo alla IX Giornata Nazionale sull’Economia del Mare. Un appuntamento annuale itinerante ed essere qui oggi, in questo contesto, rafforza la nostra idea che mettere a fattor comune la conoscenza dei dati sia indispensabile perché vengano riconosciuti il ruolo che l’Economia blu merita nel nostro Paese e il suo posizionamento nel panorama europeo e nel Mediterraneo. I dati del Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, che oggi presentiamo con un focus specifico sulla Campania, offrono una lettura dell’intero “Sistema mare” del nostro Paese e sono il riferimento nazionale nella definizione delle politiche di sviluppo dei vari settori dell’Economia del Mare. Un comparto che capovolge la consueta visione economica della nostra penisola, rappresentando un fattore di riequilibrio territoriale, con il contributo maggiore dell’Italia Centrale e del Mezzogiorno alla formazione del valore aggiunto della Blu Economy. Stiamo vivendo una nuova stagione con la recente pubblicazione del Primo Piano Triennale del Mare, che mette il punto sulle priorità della strategia marittima dell’Italia, in un percorso che sappiamo essere solo all’inizio. – Ha commentato il Presidente Acampora – Un documento licenziato dal CIPOM, con il supporto della Struttura Tecnica di Missione per le politiche del mare, alla quale ho avuto l’onore di partecipare come esperto. Avere un Piano del Mare, oggi, ci richiama ad una maggiore responsabilità, anche alla luce degli scenari geopolitici internazionali attuali che stanno restituendo centralità al Mediterraneo. Il nostro Paese merita di avere un ruolo strategico ed ha tutte le carte in regola per diventare l’hub energetico europeo. La promozione di sistemi di innovazione e digitalizzazione, al fine di costruire network di eccellenza per garantire un’offerta turistica qualificata e la creazione dei brand Italia nei segmenti del turismo, sono tra le priorità definite nel Piano del Mare. La portualità turistica sarà trainante per lo sviluppo del turismo nazionale, essendo l’hub naturale per chi viene dal mare”.
“Le sfide che abbiamo davanti sono tante e non ci spaventano. – Ha concluso Acampora – Per la nuova visione strategica marittima dell’Italia serve un’agenda ambiziosa che dovrà essere percorribile anche dal punto di vista economico e sociale. In questo scenario di grande cambiamento, l’intero sistema camerale è in prima linea con un’azione che coinvolge trasversalmente le diverse filiere dell’economia del mare e con un coordinamento fortemente orientato alle sinergie dei territori. Perché l’aggregazione è un moltiplicatore economico, sociale e di rappresentatività istituzionale e il Blue Forum Italia Network, la rete degli utenti del mare promossa dal sistema delle Camere di Commercio, proprio partendo dalle sollecitazioni dell’Europa, ha questo obiettivo comune. Stiamo già lavorando per l’edizione 2024 e, con l’occasione, invito tutti i presenti a Gaeta, dal 13 al 15 giugno”.
Il peso dell’Economia del Mare della Campania
Ad illustrare i dati relativi all’Economia del Mare della regione Campania, il Coordinatore di OsserMare – l’Osservatorio Nazionale di Informare, Antonello Testa: “L’indiscusso ruolo dei porti del Mezzogiorno, confermato dalla forte crescita dei traffici marittimi, diventerà sempre più strategico nel dare concretezza alla centralità del nostro Paese nel Mediterraneo. Lo avvalorano i numeri contenuti nel nostro Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare che, da più di dieci anni, realizziamo con il Centro Studi Tagliacarne. Gli importanti investimenti del PNRR sui porti della Campania – 600 milioni di euro per i porti di Napoli e Salerno – rappresentano una grande opportunità di sviluppo senza precedenti. Dal Rapporto di quest’anno – va ricordato – emerge una crescita esponenziale della Blue Economy che muove 142,7 miliardi di valore aggiunto. In termini di occupazione parliamo di 914 mila addetti. I numeri confermano la rilevanza del settore all’interno del panorama italiano ed europeo. Basti pensare alla rilevanza della forza moltiplicativa dell’Economia Blu: dal Rapporto emerge che l’Economia del Mare produce un valore aggiunto di 52,4 miliardi di euro e ne attiva altri 90,3 miliardi nel resto dell’economia nel 2021. Considerando questa capacità moltiplicativa di “fare filiera”, la Blue Economy arriva a generare complessivamente i 142,7 miliardi di euro di cui sopra, l’8,9% dell’intera economia nazionale”. Poi, entrando nel focus dedicato alla Campania, Testa ha spiegato: “Il Mezzogiorno (30%) ed il Centro (31,1%) contribuiscono per il 61,1% alla formazione del valore aggiunto dell’intera Economia del Mare. In Campania, l’estensione territoriale dell’Economia Blu coinvolge: 131 comuni definiti come zone costiere; di cui 60 litoranei e 71 prossimi al mare; il 55,5% della popolazione; il 59,0% del valore aggiunto complessivo e 1089 abitanti per kmq, a fronte dei 230 degli altri Comuni italiani. Inoltre, il 48,4% delle imprese dell’Economia del Mare si trova nel Mezzogiorno (11.492). Il Mezzogiorno è anche l’area con la performance migliore, registrando un incremento delle imprese blu del 2,7% tra il 2021 e il 2022, decisamente al di sopra del valore medio nazionale (+1,6%). Il totale della filiera del Mare della Campania è di 12,9 miliardi di valore aggiunto, con una performance percentuale più elevata della media nazionale e con 94.023 occupati e 32.449 imprese. Guardando alle prime dieci posizioni della graduatoria provinciale, per numerosità assoluta delle imprese dell’economia del mare italiana, Napoli è seconda con 22.909 imprese e Salerno è quarta con 7.892 imprese”. Ha concluso Testa.